Le paure del cane
Per quanto riguarda i cani, due sono le cause più diffuse: i rumori forti e improvvisi (come ad esempio i tuoni o i fuochi d’artificio) oppure lesituazioni legate all’ansia da separazione.
Nel primo caso, il cane trema, tiene la coda tra le gambe e cerca di nascondersi. Per aiutarlo, non consolatelo apertamente, altrimenti avrà una conferma del suo istinto di paura. Rassicuratelo invece mettendogli collare e guinzaglio, e tenetelo seduto vicino a voi, restando indifferenti a ciò che accade all’esterno.
L’ansia da separazione invece si manifesta quando il proprietario lascia il cane a casa da solo: l’animale abbaia di continuo e può scaricare la tensione danneggiando vari oggetti. In questo caso è meglio rivolgersi ad un esperto del comportamento. Una forma di prevenzione può essere nutrirlo e portarlo a spasso, e poi lasciarlo solo qualche ora in modo che sviluppi la propria autonomia.
Le paure del gatto
Il gatto invece esprime la paura mostrando comportamenti aggressivi (rizzando il pelo e soffiando) oppure scappando e nascondendosi. Le cause possono essere l’arrivo di un estraneo, l’incontro con un cane oppure un rumore improvviso. Per aiutarlo, assicuratevi che abbia libero accesso all’acqua e alla lettiera, e siate indifferenti. Quando si sentirà tranquillo uscirà dal suo nascondiglio. Nel caso abbia comportamenti aggressivi, chiedete consiglio ad un esperto.
L’importanza dell’ottava settimana di vita per sconfiggere le paure
Infine, ricordate che l’ottava settimana di vita dell’animale è il momento dell’imprinting in cui mettere in contatto il pet con le situazioni e il contesto che vivrà nel quotidiano, in modo che non sviluppi timori e paure che dovrà vivere ogni giorno.